Un ragazzo, suo padre, un cimitero. E fra loro, un cancello.
Il racconto è uscito sulla rivista Grado Zero.
Ero arrivato a casa di mio padre dopo pranzo. Lui era sceso, col cappello a scacchi sotto l’ascella, e aveva piegato la schiena rigida per salire in macchina. Ai tempi della Marina, qualche volta, mi avevano comandato di servizio al cimitero; con la divisa bianca e i guanti bianchi e tutto il resto, ed era capitato fin troppo spesso. Così, quando avevo cambiato attività, e non che i funerali mancassero nemmeno lì, avevo preso a disertare i cimiteri