Paolo è un poliziotto goffo, impacciato e sovrappeso, con la passione per i film pornografici. Durante il suo turno di servizio, sistema i computer della Questura e anche quelli dei colleghi. Ma quando, a causa di una serie di eventi imprevedibili, finisce alla Squadra Mobile, tutti lo trattano come un peso. Almeno finché non emerge una sua facoltà nascosta…
Il racconto è stato pubblicato su Spazinclusi.
E così era finito alla Mobile, si era presentato, gli avevano grugnito contro e lo avevano portato in una stanza lontana dalle altre. All’interno due persone. L’Ispettore, nella sua camicia sporca, e una ragazza coi capelli neri, scalati, gli occhi blu, e due pistole sul tavolo.
Questo aspetta fuori, aveva detto l’Ispettore. Poi gli aveva chiuso la porta in faccia e Paolo, dal corridoio, aveva sentito le chiamate, una dopo l’altra, gli insulti, la cornetta sbattere sul tavolo ogni volta. Era un miracolo che non si fosse rotta. Poco dopo l’Ispettore era uscito.
Portatemi un cazzo di telefono, aveva gridato, che il mio è rotto.